Treviglio, 3 dicembre 2024 – Si è tenuto ieri, lunedì 2 dicembre, presso l’Auditorium della Cassa Rurale di Treviglio, il convegno “Agricoltura Sociale e Disabilità”, dedicato all’analisi dei risultati del progetto “Agricoltura Sociale: laboratorio di inclusione per persone con diverse abilità”. Realizzato grazie a Fondazione Cassa Rurale di Treviglio, Caritas Bergamasca, Fondazione della Comunità Bergamasca, Fondazione Banca Popolare di Bergamo, con il supporto di Risorsa Sociale Gera d’Adda che ha coordinato l’intero progetto.
Il Progetto
L’iniziativa ha coniugato il lavoro agricolo con percorsi di tirocinio per persone con disabilità intellettiva, fisica e sociale, con l’obiettivo di creare opportunità di inclusione sociale e lavorativa coinvolgendo aziende agricole e cooperative del territorio, dimostrando l’efficacia di un modello innovativo e replicabile. Avviato a luglio 2023, il progetto proseguirà anche nel 2025, come annunciato nel corso dell’incontro di ieri sera.
I risultati del progetto sono stati positivi: in totale, sono stati attivati 17 tirocini per l’inclusione sociale, un’esperienza unica che ha unito accompagnamento educativo personalizzato e inserimento lavorativo in contesti agricoli e cooperativi del territorio. Inoltre, per il 41% dei tirocinanti è avvenuta l’assunzione o è in corso l’iter di assunzione.
Il Convegno
Il convegno è iniziato con il benvenuto di Giovanni Grazioli, Presidente di BCC Treviglio, che ha lasciato la parola a Paolo Castelli, il referente di Cooperativa HG80 individuato da Risorsa Sociale, per sviluppare la valutazione d’impatto del progetto. Successivamente si sono susseguiti i relatori che hanno arricchito il dibattito, ovvero; Silvio Negri, Vicepresidente della Fondazione Cassa Rurale di Treviglio, Giovanni Malanchini, membro della Commissione Agricoltura, Montagna e Foreste della Regione Lombardia, la testimonianza di Padre Abate Mons. Diego Rosa in rappresentanza dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore e in fine Ettore Prandini, Presidente Coldiretti. L’assessore all’ Agricoltura Alessandro Beduschi non era presente ma ha condiviso il suo punto di vista con video messaggio.
Le Dichiarazioni dei Relatori
Durante il convegno, i relatori hanno condiviso il loro punto di vista sull’importanza dell’agricoltura sociale e sui benefici che queste iniziative possono portare alle comunità locali.
“Crediamo fermamente che progetti come questo possano cambiare il modo in cui le comunità accolgono e valorizzano le diversità,” ha esordito Giovanni Grazioli – “Le esperienze educative come queste offrono ai partecipanti gli strumenti per superare le barriere sociali e lavorative, dimostrando che ogni persona ha un potenziale che può essere sviluppato” le parole di apertura del Presidente.
Paolo Castelli ha presentato il report di valutazione del progetto, evidenziando dati significativi. “In 14 mesi di attività, abbiamo attivato 17 tirocini, di cui 15 si sono conclusi nei tempi previsti. Le ore complessive di tirocinio svolte sono state oltre 4200, un risultato importante che testimonia l’impegno congiunto di tutte le parti coinvolte. Inoltre, il livello di supporto educativo è stato determinante per il successo del progetto: abbiamo svolto più di 100 colloqui iniziali, 258 ore di counseling e oltre 1500 ore di accompagnamento da parte degli educatori, a riprova dell’attenzione personalizzata dedicata a ciascun beneficiario,” ha spiegato Castelli.
Sono stati osservati diversi cambiamenti positivi nella qualità di vita dei beneficiari, che hanno percepito una crescita anche in termini di fiducia e autostima. Si ipotizza che questo progetto possa aver incentivato l’impegno in ulteriori attività lavorative, stimolando inoltre una continuità verso il proprio impiego. I punti che necessitano un ulteriore miglioramento riguardano gli indicatori utilizzati per rilevare i cambiamenti nel corso del tempo, ma anche l’approfondimento della storia personale dei beneficiari, per poter costruire un percorso più specifico e su misura. Questo sarà possibile mediante la collaborazione di famiglie, beneficiari ed educatori, figure fondamentali per il proseguimento del progetto.
Silvio Negri, Vicepresidente della Fondazione Cassa Rurale di Treviglio, ha parlato del ruolo fondamentale delle istituzioni finanziarie nel sostenere progetti sociali e del mettersi in rete. “Questo progetto rappresenta una pietra miliare, che unisce innovazione e inclusione sociale in un modello replicabile e virtuoso, perché è strutturato sulla sinergia di diverse realtà. Abbiamo scelto il comporto agricolo perché il contatto diretto con la natura permette una relazione spontanea e autentica priva di giudizio.” ha dichiarato. “Il nostro obiettivo è fare in modo che la solidarietà non sia solo un valore etico, ma una strategia concreta che arricchisce il territorio e le sue persone. Per questo motivo il progetto continuerà anche l’anno prossimo.”
Giovanni Malanchini, membro della Commissione Agricoltura, Montagna e Foreste della Regione Lombardia ha fatto il punto sul ruolo delle istituzioni: “Regione Lombardia ha voluto fornire strumenti concreti per valorizzare le fattorie inclusive nel nostro territorio. Questo tipo di iniziative, dimostrano come le leggi basate sul connubio tra lavoro e inclusione possano essere un motore per migliorare la vita delle persone più fragili, creando opportunità per un cambiamento significativo della loro qualità di vita, dando al contempo valore alle nostre risorse locali.”
Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, ha sottolineato l’importanza dell’agricoltura come strumento di cambiamento sociale. “L’agricoltura sociale dimostra che l’agricoltura può essere il cuore pulsante del benessere collettivo, offrendo dignità e opportunità a tutti – ha dichiarato Prandini – C’è molto lavoro da fare in questo senso. Un modello positivo di inclusione ha un grande valore educativo ed aggiunto anche nei confronti delle nuove generazioni.”
“Importantissima in questo progetto è la formazione, affinché i ragazzi riescano a creare un sostentamento a lungo termine autonomo. Per un ragazzo diversamente abile, stare in un contesto in cui può vivere la quotidianità, vuol dire avere una speranza di costruirsi la propria vita.”
Infine, l’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi, collegato durante il convegno, ha sottolineato: “Auspico che questo modello di agricoltura sociale trovi sempre più spazio nel nostro mondo.”
Una testimonianza sul significato spirituale e comunitario dell’inclusione sociale attraverso il lavoro agricolo è stata rilasciata da Padre Abate Mons. Diego Rosa, in rappresentanza dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. “Il lavoro della terra ha da sempre un profondo valore spirituale: è un gesto di cura, pazienza e rigenerazione, che riflette il legame tra l’uomo, il Creato e Dio. L’agricoltura sociale va oltre, restituendo dignità a chi si trova in situazioni di fragilità, offrendo opportunità di rinascita personale e comunitaria. Iniziative come questa rappresentano un esempio concreto di come possiamo coltivare non solo i frutti della terra, ma anche relazioni più inclusive e solidali.” – queste le parole del Monsignore.
Le Dichiarazioni degli altri Partner
Armando Santus, Presidente della Fondazione Banca Popolare di Bergamo, ha parlato del ruolo della fondazione nel supporto a iniziative sociali. “Investire nell’agricoltura sociale è investire nel futuro delle nostre comunità, creando valore sociale e umano, siamo convinti che il nostro impegno vada oltre la finanza; sosteniamo con passione iniziative che promuovono il benessere sociale ed economico del nostro territorio.”
L’importanza dei benefici dell’agricoltura è un aspetto che ha sottolineato Osvaldo Ranica, Presidente della Comunità Bergamasca: “Questo progetto dimostra che l’inclusione è la chiave per una società davvero sostenibile – ha affermato – Progetti come questo sono fondamentali per costruire una comunità che cresce insieme, valorizzando le diversità e dando opportunità a chi, altrimenti, potrebbe essere emarginato.”
Nicola Pisciavino di Risorsa Sociale Gera d’Adda aggiunge: “Grazie alle Fondazioni che hanno finanziato il progetto per noi di Risorsa Sociale è stato possibile mettere in rete e strutturare una procedura inedita utile a realizzare un modello innovativo di inserimento lavorativo per persone con disabilità. Sicuramente c’è ancora tanto da fare, ci auguriamo che il convegno di oggi e il rifinanziamento del progetto possano sensibilizzare altre aziende ad ospitare questi progetti di inclusione che, come Risorsa Sociale, coordiniamo.”
“I risultati ci incoraggiano a continuare su questa strada, promuovendo iniziative che uniscano inclusione sociale e sviluppo territoriale – queste le parole del Presidente della Fondazione Cassa Rurale Franco Riz – Ringrazio tutti i partner e gli educatori che hanno reso possibile questo percorso, confermando il nostro impegno per un futuro più equo e inclusivo.”
Mette il punto Giovanni Grazioli, Presidente di BCC Treviglio: “Progetti come questo sottolineano l’importanza di un welfare moderno, basato non solo sull’assistenza ma sull’empowerment dei beneficiari, affinché possano riconquistare autonomia e valore all’interno delle proprie comunità, sono quindi fondamentali per costruire una società più equa e inclusiva, poiché permettono di superare barriere sociali e lavorative, permettendo a ogni cittadino di trovare il proprio ruolo nella comunità” conclude il Presidente.